LE NOSTRE RECENSIONI


Una triste perdita per il mondo Letterario - Pia Pera donna forte e scrittrice bravissima

È con grande dolore che le case editrici Ponte alle Grazie e Salani apprendono e comunicano la scomparsa di Pia Pera, avvenuta ieri 26 Luglio 2016.
Lo staff de Il Colore dei Libri si unisce al cordoglio dei familiari, amici e fans di questa forte donna e bravissima scrittrice.




Pia Pera (1956-2016) è stata scrittrice e giardiniera, viveva da alcuni anni in un podere della Lucchesia. È stata professore a contratto di Letteratura Russa all’Università di Trento. Ha tenuto conferenze e seminari in varie università, corsi di scrittura creativa. Ha collaborato a varie testate giornalistiche e radiofoniche tra cui l’Espresso, Panorama, Elle, Gardenia, The TLS, Il Sole24Ore.
Ha scritto libri di narrativa - La bellezza dell'asino (Marsilio, 1992) e Diario di Lo (Marsilio, 1995), entrambi tradotti in tedesco e in molte altre lingue straniere. Ha scritto anche libri di non fiction – L’arcipelago di Longo maï (Baldini & Castoldi, 2000) - e un saggio sulla storia delle idee in Russia, I Vecchi Credenti e l’Anticristo (Marietti, 1992). Ha inoltre curato e tradotto alcuni classici della letteratura russa tra cui La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi, 1986), Evgenij Onegin di Puskin (Marsilio, 1995), Un eroe del nostro tempo di Lermontov (Frassinelli, 1996).

Per L’orto di un perdigiorno. Confessioni di un apprendista ortolano (Ponte alle Grazie, 2003) ha ricevuto nel luglio 2003, a Villa Hanbury, il premio Grinzane Cavour.

Ha pubblicato con Ponte alle Grazie Contro il giardino. Il giardino che vorrei e nel 2015 Al giardino ancora non l’ho detto.


Ponte alle Grazie

pp. 216 – euro 15,00

Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure L’orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un’altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo.

Luigi Spagnol


L’eleganza della scrittura e del mondo di Pia Pera mi hanno sempre affascinata, ma questo libro è unico e pieno di grazia. Un grande, coraggioso regalo.
Daria Bignardi

Pia Pera ritaglia dai bordi della malattia – sua, ma anche dell’essere umano in quanto tale – una terra di luce e libertà.
Chiara Gamberale

Bellissimo e struggente.
Serena Dandini

Un libro dolente e luminoso
Michele Serra

Ancora ama ciò che ha amato, ancora ha paura, e se fosse in grado di scegliere l’ultimo pensiero, questo andrebbe a Macchia, la sua adorata cagnolina, molto più che a Dio, o al Nulla, o a una delle tante parole di cui ci riempiamo la bocca senza che significhino realmente qualcosa.
Emanuele Trevi



L’AUTRICE

Pia Pera ha scritto di natura paesaggio e giardino in L’orto di un perdigiorno (Ponte alle Grazie), Contro il giardino (Ponte alle Grazie), Giardino & Ortoterapia (Salani), Le vie dell’orto (Terre di Mezzo). Ha pubblicato due libri di narrativa, La bellezza dell’asino e Diario di Lo; tra i classici russi da lei curati e tradotti, Tre racconti di Čechov (Voland), La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi), Evgenij Onegin di Puškin (Marsilio).
Per Salani ha tradotto Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, di cui ha realizzato una trascrizione teatrale insieme a Lorenza Zambon.

Ha ideato e gestisce www.ortidipace.org. Scrive sul Sole24 Ore e tiene una rubrica su Gardenia.


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