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Manga - Consigli di Lettura #6: The promised Neverland n. 1 di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

Ciao a tutti Lettori e ben trovati! 

Continuiamo a muoverci nell’universo dei FUMETTI GIAPPONESI parlando di una storia che nel suo piccolo è riuscita pienamente a convincermi. The promised Neverland, annunciato con un certo entusiasmo dalla Casa Editrice (e a ben vedere, posso dire io adesso), cavalca, a tutti gli effetti, l’onda delle distopie approfittando, forse, del momento particolarmente florido e felice che le storie di questo genere stanno affrontando, con tutti i rischi del caso. Dare vita ad un’opera originale, che sappia coinvolgere e appassionare non è certo facile, ma i suoi autori, Kaiu Shirai e Posuka Demizu, hanno saputo valorizzare ogni singolo punto di forza della storia, ricreando un universo in cui io voglio assolutamente tornare ad immergermici.

THE PROMISED NEVERLAND N. 1


THE PROMISED NEVERLAND N. 1
di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

Prezzo: € 5,90 | Genere: Shonen
Pagine: 192 | 
Editore: J-Pop
Data di pubblicazione: 1 Febbraio 2018

TRAMA
Emma, Norman e Ray vivono felici fin dalla nascita in un orfanotrofio circondato da un fitto bosco, accuditi da un’amorevole “mamma”. La loro illusione di normalità va in pezzi quando scoprono cosa succede davvero a chi lascia la casa per essere “adottato”, e cosa nasconde il muro che delimita il bosco: ai ragazzi non rimane che ingegnarsi per cercare la fuga. Inizia un letale gioco del gatto con il topo!

IL MIO PENSIERO.

Confrontarsi con un mondo distopico, adesso, è al contempo un atto di follia e di coraggio, ergere a protagonisti della storia dei bambini, poi, significa letteralmente correre tra le braccia del pericolo più grande che si possa mai celare tra le pagine dei libri: la mediocrità. Le probabilità di intrattenere i propri lettori con una narrazione priva di personalità e carente in creatività, in questo specifico caso, sono particolarmente elevate, ma ciò non vuol dire che non possano esistere delle incredibili eccezioni, esattamente come lo è The promised Neverland, che con una certa dose di genialità e tanta oculatezza regala, pagina dopo pagina, un’avventura imperdibile. 

Emma, Norman e Ray hanno undici anni e sono i bambini più grandi dell’orfanotrofio in cui sono cresciuti, il Grace Field House, in cui la vita scorre tra la spensieratezza e l’allegria tipica dei più piccoli sotto la stretta supervisione di Mamma Isabella, la donna affabile e dai modi gentili che da anni si prende cura di tutti loro. Delimitato da un grande bosco, oltre al quale è severamente proibito andare, l’edificio offre ad ogni bambino quella normalità che nessuno di loro, probabilmente, avrebbe trovato al suo esterno, o almeno così credono. Perché non hanno mai ricevuto una lettera o un saluto da chi ha avuto la fortuna di essere accolto in una nuova famiglia? E’ questa la domanda che tormenta Emma da qualche giorno, che mai, però, avrebbe potuto immaginare una simile realtà. Cosa succede veramente a chi viene adottato? Il Grace Field House è davvero il luogo sicuro ed inespugnabile che la Mamma ha sempre fatto credere?

Con un tratto particolarmente elegante ed espressivo, il primo volume di The promised Neverland accoglie il lettore in un alone di mistero capace di catturarne l’attenzione fin dalle primissime battute: intenzionato più che mai a svelarne ogni mistero, infatti, in sole poche pagine si farà coinvolgere, soprattutto emotivamente, in una delle storie più interessanti ed affascinanti del genere shonen mai lette. Sebbene il mondo in cui la storia si inserisce non sia certamente dei più originali, il volume può vantare uno sviluppo nella vicenda ben articolato e dotato di una complessità non scontata, capace di sorprendere ripetutamente considerata la giovane età dei veri protagonisti del tutto: le dinamiche a cui i due autori hanno dato vita, sia dal punto di vista dei dialoghi sia da quello dei disegni, riescono a conferire all’intera narrazione una maturità inattesa, specchio, in fondo, della condizione in cui i personaggi più piccoli, loro malgrado, si trovano, e gli stessi intrecci che di volta in volta vengono inevitabilmente a crearsi mostrano uno studio attento e ben mirato delle tematiche di cui la storia si fa messaggera, infondendo così alla serie un tono decisamente più raffinato di ciò che io, in tutta onestà, mi aspettavo. 

Ancor di più spiccano, però, le atmosfere che gli autori sono riusciti a ricreare intorno all’emozionante vicenda: coadiuvato dall’introduzione di elementi fantastici ed horror in perfetta armonia con l’intera storia, un senso di angoscia ed inquietudine avvolgerà il lettore fin dalle prime pagine e la preoccupazione, che non svanirà mai, per la sorte di ogni piccolo protagonista diverrà parte integrante della sua stessa anima, avvolgendone corpo e mente in uno straordinario vortice emotivo apparentemente senza via di uscita. Anche grazie ad una particolare attenzione per i dettagli che rende l’insieme incredibilmente affascinante, The promised Neverland si rivela un’opera capace di trascinare il suo pubblico in un mondo che si nutre di debolezze ed orrori e che ripone la sua unica speranza di sopravvivenza nelle piccole dolci mani di tre undicenni, emblema perfetto della purezza che questa umanità, forse, dovrebbe cominciare a riscoprire.

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