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[Review Party] Io sono Mia di Max Giovagnoli

Buon venerdì Colors,

oggi vi parlo di un Young Adult tutto italiano e con una trama veramente particolare, poiché si parla di abbandono, di rapporti madre e figlia, di caccia alle balene e di tanto altro!

IO SONO MIA

di Max Giovagnoli

Prezzo: € 10,00 | Ebook: € 5,99 |
Pagine: 288 | Genere: Narrativa YA|
Editore: Newton Compton | Data di pubblicazione:  29 Marzo

Trama


Mia ha diciotto anni e una brutta cicatrice sul viso. La mattina va a scuola e di sera costruisce scenografie per il Teatro dell’Opera di Roma. Vive a MU, una casa famiglia che somiglia a un sommergibile, ed è abituata a cavarsela da sola. Da sempre. Con le mani riesce a plasmare tutto quello che vuole. Con le compagne e i ragazzi, invece, è una frana. In classe la chiamano “Non” e tutti sanno che non bisogna toccarla… Andrea è stata per anni una delle più spregiudicate produttrici cinematografiche europee. Nessuno ha mai potuto mettersi tra lei e il successo, nemmeno sua figlia. Finché un giorno, un brutto incidente ferma la sua corsa. Le strade di Mia e Andrea si incrociano di nuovo, in modo del tutto inaspettato, in un viaggio che per entrambe è una fuga. Dalla Roma dei Fori imperiali e delle torri di periferia fino alle aurore boreali e ai vulcani addormentati di un piccolo arcipelago al largo dell’Islanda, Mia e Andrea si trovano a vivere – senza volerlo – l’avventura più importante della propria vita. Dopo tanto tempo, finalmente insieme.

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Io sono Mia non è il solito Young Adult, non vi è una storia d'amore, tutto in questo libro parla di conflitti, di rancore, di quanto sia difficile la vita e di come non sempre si è pronti per abbracciare il proprio destino o per fare i genitori.
Io sono Mia è la storia di un viaggio personale, un viaggio in se stessi ma anche un viaggio in terre lontane, un viaggio che porterà a galla segreti celati, ricordi dimenticati e sentimenti sopiti, un viaggio difficile, tortuoso, doloroso, che darà molto ai protagonisti, ma toglierà anche molto e che alla fine del quale torneranno migliori.
Io sono Mia é un libro particolare, non facile e talvolta la lettura risulta un po' pesante perché l'autore ha deciso di raccontare non solo la storia di Mia e sua madre Andrea, ma anche di Thorir e Kolbeinn, di cui personalmente non ho ben capito il ruolo e la cui storia ho trovato spesso un po' troppo pesante e poco coinvolgente.
Tutti i personaggi di questo libro sono tormentati, in conflitto con se stessi e con il mondo, come se avessero perso il loro posto su questa terra: Mia ha 18 anni, ha un carattere difficile e irascibile, non si fida di nessuno e tiene i sentimenti chiusi fuori dal suo cuore, si nasconde al mondo, ma in realtà é solo una ragazzina con un cuore grande, che ha bisogno di essere amata e pagina dopo pagina mostra al lettore la sua rabbia, il suo dolore e il suo bisogno di esser vista, perché in un certo senso é come se fosse invisibile; Andrea ha un passato fatto di stelle e fama, era abituata ad esser considerata una celebrità, poi una distrazione l'ha fatta cadere dalle stelle alle stalle e ha riversato tutto il suo rancore, la sua delusione e la sua rabbia su quel fagottino che non aveva chiesto di esser messo al mondo, non é stata capace di fare la madre, lei che non ha mai ricevuto amore da suo padre, che é cresciuta ribellandosi e seguendo il cuore alla fine ha commesso gli stessi errori e a sua figlia ha dato solo assenze, incertezze e indifferenza; Thorir e Kolbeinn ho avuto molti problemi a comprenderli, non sono molti i capitoli dedicati a loro e per la maggior parte si parla della caccia alle balene, della squadra del loro villaggio, di come abbiano perso tutto a causa del vulcano... Sono due personaggi strani, particolari, Kolbeinn e Thorir sono come le due facce di un moderno Capitano Achab, sono divorati dal rancore, ma mentre Thorir é l'uomo anziano che cede alla saggezza Kolbeinn é il giovane impulsivo, che si fa avvelenare dal suo risentimento e che é divorato dai sensi di colpa e che pensa di potersi lavare la coscienza facendo cadere la sua colpa su altri, lui si aggrappa con tutte le forze alle sue convinzioni e saranno quelle che lo porteranno verso l'abisso...
Dei quattro punti di vista solo quello di Mia é in prima persona, é meno freddo, distaccato e impersonale, riesce a travolgere con la sua rabbia il lettore, che non subito la comprende, ma andando avanti i suoi pensieri e le sue riflessioni la metteranno a nudo, svelando ciò che nasconde agli occhi della gente. I capitoli relativi a Andrea, la madre di Mia, sono come il delirio di un folle, lei é una condannata a morte che piano piano rivive il suo passato, si nutre dei suoi ricordi e durante il suo viaggio analizza i suoi errori, ricorda un fatto tragico della sua vita e incontra qualcuno che la aiuta a ritrovare la strada, che le ricorda cosa vuol dire vivere e amare.
Io sono Mia non é uno di quei libri che scorrono veloci, la storia ha un ritmo letto, faticoso e la lettura é resa più difficile da un linguaggio  troppo studiato, con alcuni termini utilizzati da Mia che sono probabilmente tipici dei giovani o di Roma a me totalmente sconosciuti e che mi hanno impedito di comprendere a pieno il discorso.
Giovagnoli fornisce molte, troppe informazioni su Mia, Andrea, Thorir e Kolbein, ci si perde nelle continue disgressioni, vengono raccontati fatti che non sono necessari alla storia e tendono a distrarre il lettore e lo stesso viaggio di Andrea attraverso l'Islanda é troppo tortuoso, vi sono alcuni fatti che non sono chiari, per come vengono descritti sembra che Andrea sia sempre distrutta e ferita fisicamente e tutto questo nell'insieme rallenta, deconcentra, spezza il ritmo e finisce per lasciare il lettore distante, poco coinvolto e i personaggi pur essendo ben delineati sono poco approfonditi.
Io sono Mia é un libro con qualche se e tanti ma, che tratta temi attuali come l'abbandono, le case famiglia, la caccia alle balene e i conflitti familiari, é sicuramente un libro perfetto per i giovani, che non prendono la vita seriamente, che spesso non sanno o non vogliono sapere cosa li aspetta e che là fuori nel mondo nulla é semplice, una lettura impegnativa, graffiante, che purtroppo non mi ha convinta del tutto, ma che in ogni caso consiglio soprattutto ai giovani lettori.





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